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Economia in crescita, inflazione a ribasso e borsa esplosiva non bloccano il malcontento americano

Con i dati del 2023 e del 2024, che mostrano la robustezza dell’economia americana, ci si potrebbe aspettare un diffuso ottimismo in America. L’inflazione sta rapidamente decelerando, i redditi sono in aumento, in particolare tra le fasce di reddito più basse, le opportunità di lavoro abbondano e Wall Street continua a battere tutti i record. Eppure, sembra prevalere tra gli americani un senso di pessimismo.

Ma andiamo con ordine. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) nell’ultimo trimestre del 2023 l’economia statunitense è cresciuta ad un ritmo del 3,3% nel quarto trimestre, molto meglio del previsto visto che gli analisti prevedevano un guadagno del 2% negli ultimi tre mesi dell’anno. Questa crescita è sostenuta da sostanziali aumenti salariali per i lavoratori a basso reddito. Nel 2023 la crescita del PIL si è attestata ad un impressionante 2,5%, mentre l’ Unione Europea è cresciuta meno dell’1%. Una performance degna di nota, soprattutto alla luce delle previsioni di molti economisti, sostenuti dall’ex presidente Trump, che prevedevano una recessione. E a gennaio l’economia statunitense ha creato oltre 350.000 posti di lavoro, superando tutte le aspettative. Inoltre, Wall Street ha registrato una performance vertiginosa per tutto il 2023, culminato con il raggiungimento dei 5000 punti dell’indice S&P 500 a fine gennaio.

In termini di inflazione, l’indice dei prezzi è sceso al 2,6% a novembre 2023, un calo significativo rispetto al 7% registrato a metà del 2022. Questo trend è stato alimentato dalla diminuzione dei prezzi dei beni e dell’energia, poiché le catene di approvvigionamento si sono riprese. La tendenza al ribasso aumenta le speculazioni che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, possa tagliare i tassi entro la primavera, con effetti positivi sulle ipoteche per chi voglia acquistare casa.

Allora, perché questo pessimismo dilagante tra gli americani? A detta dell’indice del sentiment dei consumatori dell’Università del Michigan, nonostante un leggero miglioramento a dicembre, questo rimane del 30% al di sotto del suo recente picco alla vigilia della crisi COVID-19 all’inizio del 2020. I motivi sono diversi. In primis il reddito personale americano che, al netto delle imposte, è ancora inferiore di circa il 15% rispetto a marzo 2021. Al malcontento reddituale, si aggiungono poi gli aumenti costanti dei tassi di interesse che hanno reso i mutui, le carte di credito e i prestiti per l’acquisto dell’auto molto più costosi.

Molti economisti sostengono che il pessimismo degli americani sia completamente ingiustificato e derivi però dal dover fare i conti con il “nuovo ordine economico” causato prima dalla crisi finanziaria del 2008 e più recentemente dalla pandemia del 2020. Come spiegato nell’Economist c’è un notevole ritardo tra la ripresa post-pandemia, ormai evidente a tutti, e la percezione che gli americani hanno rispetto all’economia reale. Inoltre Trump, già agguerrito in campagna elettorale per le Presidenziali di novembre, fa di tutto per alimentare timori sul futuro dell’America. E questo non aiuta di certo, vista la sua influenza sugli elettori.